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Festival della ceramica

Quando si lavora si è da soli, la terra e noi (come recita il logo del laboratorio). Per questo i momenti pubblici sono preziosi, una parentesi in cui fare il pieno di parole impressioni entusiasmo. Molti magari non comprano ma qualcosa trabocca e ci tengono a lasciarti la loro viva impressione. E la viva e gratuita impressione di chi passa vale quanto un acquisto perché ci accompagnerà e riscalderà a lungo.

Ma il suo valore è ancora più profondo, credo. Lo sguardo e le parole degli altri hanno la funzione di riconoscere quello che fai, lo sottraggono alla dimensione privata di ogni creazione e lo “inverano”. Jean Girel lo dice con una metafora che non ha nulla di esagerato: “il pezzo tiepido uscito dalla matrice del forno dopo il tempo gestativo della cottura evoca il parto. Ma la creatura venuta alla luce ha bisogno di essere consacrata incontrando lo sguardo e la mano dell’altro”.