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Pensieri ceramici

Temerari

È uno strumento antico di 6000 anni che stuzzica la curiosità di molti. La magia del tornio è abbagliante e offusca anche la bellezza del lavoro a mano. In ogni temerario che sceglie di mettersi al tornio per la prima volta c'è il gusto per il gioco in presa diretta, quello in cui ti lanci senza conoscere le regole. Provare a stare in dialogo con la massa che gira e che scorre inesorabile sotto le dita, liscia e morbida ma anche consistente e massiccia. Un gioco sfidante che...

Non solo quello che si vede

I corsi di ceramica non sono solo quello che si vede. Oltre alla messa a punto preliminare e a tutte le comunicazioni del caso, c'è l'accurata preparazione dei materiali e dello spazio, il riordino e la pulizia. L'acqua decantata nella bacinella va svuotata. I resti della tornitura vanno fatti asciugare e poi reimpastati, gli asciugamani lavati. Occorre pulire gli strumenti, la tavoletta di legno. Il pavimento. E poi la gestione dei lavori, dal passare la spugnetta prima di cuocere al caricamento del forno. Mi viene in mente lo...

La terra si racconta

La terra si racconta | argille crude e terra (2022). Presentata al Festival della Ceramica di Verona alla mostra-concorso "Con le mani nella terra alla scoperta del mondo vegetale". Il pezzo è foggiato a colombino con argilla prelevata dal terreno intorno a una vecchia fabbrica di tubature in grès nella bergamasca. Il pastiche multicolore che la avvolge è realizzato con tutte le argille che uso, dal galestro alla porcellana. L'opera vuole mostrare tutta la ricchezza che per me ceramista ha la parola "terra". Terra come suolo che ci nutre, frutto...

Action painting

Amo l’action painting per il gesto prima che per il risultato, perché richiede una lucida e disinvolta presenza hic et nunc. Che è il banco di prova di ogni atto artistico. Il risultato è figlio dell'istante e da lì non si torna indietro. E a me sembra che nei pezzi finiti rimanga percepibile qualcosa del come sono nati. Se qualcosa nasce nel controllo delle linee e della forma o nella fiera scioltezza del galoppo, sarà in grado di evocarlo. Ecco questa volta mi sono sbizzarrita con il pennello e...

Cari bambini

Cari bambini, fare scultura è un gioco difficile. Molto diverso dal fare un vaso. Qui c'è una posta in gioco che si chiama espressione. È una bella sfida e voi ve ne siete subito accorti e avete avuto paura. Sentiamo che il lavoro è fuori controllo, iniziamo a essere critici e a fissarci sui dettagli. A volte c'è repulsione o addirittura disperazione. Mentre è all'intero che bisogna guardare, come se la figura o il cane li vedessimo da lontano. I particolari vengono dopo, molto dopo. Questo perché è...

La vita delle forme

Modelliamo le forme, ma le forme a loro volta ci modellano. Con la loro silhouette precisa, ferma, geometrica, oppure accennata, mossa, irregolare, con l’espressione della bocca, lo spessore delle pareti, i volumi, il colore!: esse modellano chi le guarda. Come un lampo accendono il nostro campo di attenzione lasciando un’impressione. Ma quel segno momentaneo che è l’impressione non è semplicemente la traccia del dito che scorre su un piano. E' una piccola esplosione che si allarga all’interno di noi in ogni direzione. Mette radici, si accomoda, lavora. Sia nel...

Rocce e conchiglie

Rocce, coralli, conchiglie si sono via via frantumati nel tempo immobile di milioni di anni, fino a diventare granelli di diametro non superiore ai 2 millimetri. Diciamo “sabbia”, ma è solo un concetto della mente sbrigativa che opera per semplificazioni. Nella sabbia variano i colori, la composizione minerale, la granulometria. Con la sabbia si fanno il vetro, i castelli, i disegni che durano il tempo di una risacca. Nella sabbia vengono deposte le uova della tartaruga marina, si fanno accomodare i pezzi che in cottura rischiano deformazioni. Ecco, dacché...

Efficienza

Capisci che il senso è nel fare quando la mente non incalza per contrarre il processo di lavorazione (fare di più in meno tempo). Si procede passo passo, una cosa alla volta. Ogni tappa è un incontro che non si può saltare. L’efficienza arriva con la presenza: corpo e mente non vogliono essere altrove, sono lì dove sono, nulla manca. Sono piuttosto la frettolosità e la distrazione a sviare il processo dal suo corso naturale allungando i tempi. [foto Fondazione Feltrinelli, Milano]...